Sunday, April 21, 2013

La luce lenta


quanta sorte da seppellire
prima di acqiuetarmi il fiato l'ultimo sorso sulla tua bocca

Mi sfiancherai ancora con un presagio di luna?
Preferirei tu mi uccidessi iniettandomi in vena il dolore di un violino.
Poi basterebbe solo la certezza di un respiro che torna da lontano per rimuovere ossa di gigli
di traverso nella gola.
E attraversarti
irredimibile peccato di questa luce lenta che cade in faccia al cielo

sospesa ad un'attesa.

Tirarmi il tuo silenzio addosso
che mi spoglia.

E tra le mani lame d'acqua incendiarmi i fianchi.

Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

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