Thursday, May 23, 2013

Con i nomi



Verrò, ferita di tempesta e ruggine di gigli. 

Con i nomi 
che lasciammo ad ogni luogo, ti dirò dell'aria rarefatta

dove i silenzi sanno fare gli spazi che ti coprono le spalle nude 

e crepacci dove puoi morire sola.

Dentro gli occhi tu avrai resti di notti sulle vigne

io innocente 
le caviglie lussuriose

e vorrò andare 

smarrimenti e ritorni per quel tempo 
di monete e canti
di ninfee che non mi hai mai comprato

dunque è così che mi avrai.

Assaggiata dal male.
Che trasgredisco il mio corpo nel rosadalba
nell'ora in cui tutto è accaduto e può ancora accadere

l'altura trafitta d'improvviso
i confini capovolti nella luce. 

E le tue orme nelle vie del sangue 

sempre odore 
di tramontana e radici.

Tua sorte
ad innalzare la nebbia con dita di gitana 


Riversa, accoltellata d'argenti. 

Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati