Li ho compiuti oggi.
Sì. I miei cinquantasei.
Quelli che a volte porto in giro come una colpa da espiare.
Quelli che a volte porto in giro come un prezzo da pagare.
Quelli che pochi conoscono davvero.
Quelli che hanno lasciato tracce e solchi.
Scavato abissi. Scalato vette.
Quelli che hanno tenuto in bocca storie così a lungo, da restare senza fiato.
Quelli nei quali tre mesi fa, ci si è nascosta in mezzo una creatura strana.
A forma di fiore. Con mille piccoli petali assetati di sangue.
Ho scommesso, un giorno di settembre.
Ho scommesso a testa o croce.
O me o il fiore.
E sono andata. Sola.
Racchiusa nella ferita di un oblio.
E da lontano, a tenermi salde le vene, mani e pensieri di chi sa com'è il cielo quando si spezza dopo un tuono e ti crolla addosso.
E stasera, di lato al buio di quest'altro inverno, mi sposto.
Brilla l'albero, adesso.
Perché sono madre di un ramo di luce.
Tutto è silenzio.
Forse è questa la quiete.
Ancora una volta, mi sposto.
E passa. Tutto passa, accanto.
Tutto passa, resta e resiste solo la dura memoria di questo mio cuore.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Thursday, December 10, 2015
Thursday, November 26, 2015
Ho fatto
ho fatto traslochi e figli
strade
valigie
ho fatto i conti
con attese
arrivi
partenze
addii
con le mie ossa spezzate
la pelle ricucita
con le vene attorcigliate
ai giri di mille e mille lune
ho fatto falò
e fiori dipinti sui muri
ho fatto l'amore
gli errori
i guai
ho fatto tutto
a occhi aperti
spesso in silenzio
nell'ombra
e ho pagato ogni passo
con il sangue della lotta a mani nude
ho detto grazie
anche al dolore
quando c'è stato
ai piccoli uomini che ho amato
accolto e accudito
grazie a loro
ho la vita sottopelle
e un cuore vecchio e intatto.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
strade
valigie
ho fatto i conti
con attese
arrivi
partenze
addii
con le mie ossa spezzate
la pelle ricucita
con le vene attorcigliate
ai giri di mille e mille lune
ho fatto falò
e fiori dipinti sui muri
ho fatto l'amore
gli errori
i guai
ho fatto tutto
a occhi aperti
spesso in silenzio
nell'ombra
e ho pagato ogni passo
con il sangue della lotta a mani nude
ho detto grazie
anche al dolore
quando c'è stato
ai piccoli uomini che ho amato
accolto e accudito
grazie a loro
ho la vita sottopelle
e un cuore vecchio e intatto.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Tuesday, November 3, 2015
In un attimo
in un attimo
hai fatto il salto
e la notte si è schiantata sul petto
è notte per te
adesso
e per noi
d'autunno il vermiglio
e sangue
di fiori che subito appassiranno.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Tuesday, October 27, 2015
A occhi chiusi
non era abbastanza tardi
nemmeno stavolta
per due punti al rosso testardo
bastardo
torno adesso
troppo tardi
per farla a fari spenti
a occhi chiusi
questa strada
questa notte che comincia
a ripiegarsi su se stessa
contro ogni legge di natura
inconsapevole
di quanto male farà ancora
l'aria nuova
su un'altra sutura
Incurabile e storto è il cuore dell'uomo
- chi lo può conoscere - (17, 9 Geremia)
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
nemmeno stavolta
per due punti al rosso testardo
bastardo
torno adesso
troppo tardi
per farla a fari spenti
a occhi chiusi
questa strada
questa notte che comincia
a ripiegarsi su se stessa
contro ogni legge di natura
inconsapevole
di quanto male farà ancora
l'aria nuova
su un'altra sutura
Incurabile e storto è il cuore dell'uomo
- chi lo può conoscere - (17, 9 Geremia)
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Sunday, October 25, 2015
Un'ora
d'un colpo mi accade
quest'aria di attesa
a precipizio dall'alba sulle tombe
del petto
piena del mio corpo sopravvissuto all'esplosione di un'altra luna
l'accolgo
e ha voce d'antico sigillo
l'acqua gravida di migrazioni
e pesci nutriti nel diluvio
fosse qui un'ora caduta a caso presso gli occhi
mi infilzerei al fianco questa sostanza d'aria
genuflessa nella tenebra che mi ammala il sangue
che mi salvi il violascuro della nostalgia
(con un taglio obliquo alla sera).
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Wednesday, October 21, 2015
Figlio, se
Se io avessi bruciato le parole
Se non le avessi lasciate sparse in giro
Se tu ti fossi inginocchiato accanto a me mentre morivo
saresti ancora vivo - io ancora sarei viva
Se io avessi capito
Se tu avessi capito
che di vita e d'amore ci si ammala
e l'unica cura è la vita e l'amore
saresti ancora vivo - io ancora sarei viva
Se ci fosse sempre un senso alle ferite
alle ginestre sfiorite
alle strade ai ponti ai muri crollati
alla neve che cade e si fa sangue
Se.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Se non le avessi lasciate sparse in giro
Se tu ti fossi inginocchiato accanto a me mentre morivo
saresti ancora vivo - io ancora sarei viva
Se io avessi capito
Se tu avessi capito
che di vita e d'amore ci si ammala
e l'unica cura è la vita e l'amore
saresti ancora vivo - io ancora sarei viva
Se ci fosse sempre un senso alle ferite
alle ginestre sfiorite
alle strade ai ponti ai muri crollati
alla neve che cade e si fa sangue
Se.
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Tuesday, October 6, 2015
Nessuno vede
I
ibrida la consistenza
sfuggente
della parola
sarebbe inclusa
nel fuoco
o nella sabbia
II
potessi toccarla
farla fiato
e racconto
III
sono cresciuti
storti
trent'anni
tre anni
tre mesi
di creta
un giro cieco
a passi rotti
IV
ci sono cose che ancora non capisco
quando
scrosto i muri cercando cielo
un abbozzo di farfalla
l'effimero e lo spasmo
V
nessuno vede
il rosso corrotto del sangue
nessuno sa
dell'aria rimasta sotto il fango.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
ibrida la consistenza
sfuggente
della parola
sarebbe inclusa
nel fuoco
o nella sabbia
II
potessi toccarla
farla fiato
e racconto
III
sono cresciuti
storti
trent'anni
tre anni
tre mesi
di creta
un giro cieco
a passi rotti
IV
ci sono cose che ancora non capisco
quando
scrosto i muri cercando cielo
un abbozzo di farfalla
l'effimero e lo spasmo
V
nessuno vede
il rosso corrotto del sangue
nessuno sa
dell'aria rimasta sotto il fango.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Sunday, October 4, 2015
La foglia
I
sempre uguale
il rumore che lasci
sparso a misura
del mio petto
batte nel vuoto
e rimbalza
seguendo la forma delle ossa
II
il filo
il nodo
il cerchio
la radice
e tu la foglia
figlia
sei luce del mio autunno.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
sempre uguale
il rumore che lasci
sparso a misura
del mio petto
batte nel vuoto
e rimbalza
seguendo la forma delle ossa
II
il filo
il nodo
il cerchio
la radice
e tu la foglia
figlia
sei luce del mio autunno.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Tuesday, September 29, 2015
Lei
lei vomita i colpi che battono alle tempie
i mesi della fame della sete
i muri roventi
l'assedio la lotta la porta divelta
gli stracci i piedi nudi
l'inganno gli abissi i treni le parole
il cielo dietro ai vetri
lei vomita le mie scelte i miei errori le mie poesie
il domani in ostaggio di una notte fonda che non ha scelto
lei vomita la ferocia lo sprezzo l'ingiuria
io sanguino da ogni vena
eppure dentro scorre solo neve.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
i mesi della fame della sete
i muri roventi
l'assedio la lotta la porta divelta
gli stracci i piedi nudi
l'inganno gli abissi i treni le parole
il cielo dietro ai vetri
lei vomita le mie scelte i miei errori le mie poesie
il domani in ostaggio di una notte fonda che non ha scelto
lei vomita la ferocia lo sprezzo l'ingiuria
io sanguino da ogni vena
eppure dentro scorre solo neve.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Sunday, September 20, 2015
A metà
a metà di niente
mettiamoci passi in cerchio
a rovescio
e sassi
lividi negli occhi e cenere di ortensie
in questa fossa scavata a un passo dal mare
mettiamoci punti di sutura
sul sangue rappreso
la nausea in gola
e stracci
vecchi lacci
[quanto tempo mi trema nelle mani a grattare il cielo nero dai muri]
eppure questa è solo un'ora in più crocifissa alle tempie
nella distanza minima
tra il silenzio e la grazia dell'azzurro pallido nel bicchiere.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
mettiamoci passi in cerchio
a rovescio
e sassi
lividi negli occhi e cenere di ortensie
in questa fossa scavata a un passo dal mare
mettiamoci punti di sutura
sul sangue rappreso
la nausea in gola
e stracci
vecchi lacci
[quanto tempo mi trema nelle mani a grattare il cielo nero dai muri]
eppure questa è solo un'ora in più crocifissa alle tempie
nella distanza minima
tra il silenzio e la grazia dell'azzurro pallido nel bicchiere.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Poi la notte
certe volte [più di sempre]
ti penso
le spalle nobili
e gli archi nella pioggia
ti tengo [ti stringo]
dove io non sono altro
che un nome stracciato
e la rabbia
scorrendo
fa un vuoto bianco di sangue
[per te sola]
certe volte
ti sento
[più di sempre]
ritorno di neve antica e pianto
e ti chiamo
testimone di grida in punta di coltello
[finirà l'inchiostro e anch'io]
poi la notte.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
ti penso
le spalle nobili
e gli archi nella pioggia
ti tengo [ti stringo]
dove io non sono altro
che un nome stracciato
e la rabbia
scorrendo
fa un vuoto bianco di sangue
[per te sola]
certe volte
ti sento
[più di sempre]
ritorno di neve antica e pianto
e ti chiamo
testimone di grida in punta di coltello
[finirà l'inchiostro e anch'io]
poi la notte.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Monday, September 7, 2015
Prima di tutto questo
ho trovato ancora sangue
stamattina
sangue e sangue
più di sempre
perché certi luoghi
li annuncia la notte
quella fossa nel ventre
aperta con la ferocia incolpevole
di un presagio
che posso dirti ancora
figlio
e che ti lascio tra queste mura
altro non ho
se non il tuo nome in bocca
quanta sete
figlio
è stato il dolore
e prima di tutto questo
era soltanto amore.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
stamattina
sangue e sangue
più di sempre
perché certi luoghi
li annuncia la notte
quella fossa nel ventre
aperta con la ferocia incolpevole
di un presagio
che posso dirti ancora
figlio
e che ti lascio tra queste mura
altro non ho
se non il tuo nome in bocca
quanta sete
figlio
è stato il dolore
e prima di tutto questo
era soltanto amore.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Sunday, September 6, 2015
La campana
I
cambia pelle il dolore
dopo la stagione
delle lune rovesciate
sulla nuca
II
il petto è un luogo nuovo
in sospensione
tra il nulla che eravamo
e il nulla che saremo
III
dei racconti taciuti
restano
i sepolcri abbandonati
su una lingua di sabbia
IV
la notte
ha mani sporche di rose blu
nelle mie vene
V
si infilano l'un l'altro
i giorni
mordendo
il rosso dalle labbra
VI
quanto ci mette
a squarciare la gola
la paura
VII
proprio ora
sta suonando aspra
una campana.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
cambia pelle il dolore
dopo la stagione
delle lune rovesciate
sulla nuca
II
il petto è un luogo nuovo
in sospensione
tra il nulla che eravamo
e il nulla che saremo
III
dei racconti taciuti
restano
i sepolcri abbandonati
su una lingua di sabbia
IV
la notte
ha mani sporche di rose blu
nelle mie vene
V
si infilano l'un l'altro
i giorni
mordendo
il rosso dalle labbra
VI
quanto ci mette
a squarciare la gola
la paura
VII
proprio ora
sta suonando aspra
una campana.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Thursday, September 3, 2015
Il figlio dei miei figli
I
adesso mi allontano
ho masticato amaro il tuo nome
passato di bocca in bocca
II
cade a terra
nell'ombra
accanto a te
e ti cancella
la falsa coscienza
illuminata dalla coda sfatta dell'estate
III
sei mio figlio
mio fratello
sei il figlio dei miei figli
allattato a un seno gonfio di morte
IV
addormentato nell'acqua
tinta di sangue e pianto
chi ti culla
figlio
chi ti culla
se non il perdono della dimenticanza.
Stravato Stefania © Tutti i diritti riservati
adesso mi allontano
ho masticato amaro il tuo nome
passato di bocca in bocca
II
cade a terra
nell'ombra
accanto a te
e ti cancella
la falsa coscienza
illuminata dalla coda sfatta dell'estate
III
sei mio figlio
mio fratello
sei il figlio dei miei figli
allattato a un seno gonfio di morte
IV
addormentato nell'acqua
tinta di sangue e pianto
chi ti culla
figlio
chi ti culla
se non il perdono della dimenticanza.
Stravato Stefania © Tutti i diritti riservati
Wednesday, September 2, 2015
Le ore
I
i sassi sparsi nel letto [le ore]
sotto la schiena
il viaggio
senza vele
nel vortice del sangue
II
è un naufragio annunciato
dallo schianto della luna
cadere e risalire
lungo spigoli di fuoco
III
al fondo di questa notte
ci si arrende
grati
tenendo in pugno
fragili ossa di farfalle
IV
l'alba è una femmina
e vaga
il cuore discinto
[ruggine di giglio]
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
i sassi sparsi nel letto [le ore]
sotto la schiena
il viaggio
senza vele
nel vortice del sangue
II
è un naufragio annunciato
dallo schianto della luna
cadere e risalire
lungo spigoli di fuoco
III
al fondo di questa notte
ci si arrende
grati
tenendo in pugno
fragili ossa di farfalle
IV
l'alba è una femmina
e vaga
il cuore discinto
[ruggine di giglio]
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Sunday, August 23, 2015
Le lucerne
in equilibrio
tra muri e silenzi
questa sostanza di ossa e pelle
tra le costole di argilla
[la rotta a rovescio]
l'ultimo viaggio si fa
con la notte in bocca
mio vecchio cuore
un racconto di fiato e salsedine
ostinato
[a risalire la gola]
ora somigli
al profilo dell'orizzonte
[viola e disteso]
di fianco alle tombe delle ginestre
più vasta di un'attesa
c'è solo la narrazione delle onde
tu lo sai
mio vecchio liquido cuore
stanco
[di sanguinarmi in gola]
stiamo spegnendo
una ad una
le lucerne
i palmi scuriti dalle radici del fuoco.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
tra muri e silenzi
questa sostanza di ossa e pelle
tra le costole di argilla
[la rotta a rovescio]
l'ultimo viaggio si fa
con la notte in bocca
mio vecchio cuore
un racconto di fiato e salsedine
ostinato
[a risalire la gola]
ora somigli
al profilo dell'orizzonte
[viola e disteso]
di fianco alle tombe delle ginestre
più vasta di un'attesa
c'è solo la narrazione delle onde
tu lo sai
mio vecchio liquido cuore
stanco
[di sanguinarmi in gola]
stiamo spegnendo
una ad una
le lucerne
i palmi scuriti dalle radici del fuoco.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Mi querida
stai qui, così
mi querida
come puoi
senza distanze
la pelle delle mani, la sappiamo
si è sciupata di carezze sbagliate
e di più, quella antica
dell'anima
sottile adesso
che si sgrana
solo a guardarla
stai così, ti parlo
ti ascolto
prendo il tuo, tu prendi il mio
[tempo andato] di traverso
a picco
in alto e in basso
nelle vene e sperso
stai qui, così
come sappiamo
finché possiamo trattenere
stretta in petto
questa guerra di parole e coltelli
senza morirne
e l'attesa di pioggia
a fasciarci i fianchi di giorni
aperti a sangue.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
mi querida
come puoi
senza distanze
la pelle delle mani, la sappiamo
si è sciupata di carezze sbagliate
e di più, quella antica
dell'anima
sottile adesso
che si sgrana
solo a guardarla
stai così, ti parlo
ti ascolto
prendo il tuo, tu prendi il mio
[tempo andato] di traverso
a picco
in alto e in basso
nelle vene e sperso
stai qui, così
come sappiamo
finché possiamo trattenere
stretta in petto
questa guerra di parole e coltelli
senza morirne
e l'attesa di pioggia
a fasciarci i fianchi di giorni
aperti a sangue.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Saturday, August 22, 2015
Oggi non c'è posto
cose sparse, sperse
ombre basse e io
con vecchi fiori addosso
ci appoggiamo
sporche di sabbia
ai muri
le mani, le parole
il letto sfatto
aspettiamo
di cadere dentro un'altra notte
oggi non c'è posto
mi hanno detto stamattina
non c'è posto
se vai in giro con vecchi fiori addosso.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
ombre basse e io
con vecchi fiori addosso
ci appoggiamo
sporche di sabbia
ai muri
le mani, le parole
il letto sfatto
aspettiamo
di cadere dentro un'altra notte
oggi non c'è posto
mi hanno detto stamattina
non c'è posto
se vai in giro con vecchi fiori addosso.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Friday, August 21, 2015
Incomprensibile
così breve
ora ci penso
il mio giro d'occhi - ha vagato
dentro decenni di rose gialle
e così oscuramente segreto
ora lo so per certo
incomprensibile
il mio giro d'occhi
è stato lamento di neve
per un giglio nato sulla duna.
Stravato Stefania © Tutti i diritti riservati
ora ci penso
il mio giro d'occhi - ha vagato
dentro decenni di rose gialle
e così oscuramente segreto
ora lo so per certo
incomprensibile
il mio giro d'occhi
è stato lamento di neve
per un giglio nato sulla duna.
Stravato Stefania © Tutti i diritti riservati
Thursday, August 20, 2015
Le ore nelle ombre
prima che tutto si confonda
- un volo - di notte
la luna sulla schiena
e i rami - a tenermi nel nulla - resto -
prima che tutto sbiadisca
- un salto - di notte
la cenere negli occhi
e le foglie - a trascinarmi nel nulla - resto
e già oscilla un bagliore
di bianco - nel sangue - così
di silenzio in silenzio - resto
le ore nelle ombre - strette ai polsi.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Thursday, August 13, 2015
Un giorno saprai
é cambiata la luce poco fa
mentre immaginavo la risacca
disegnare la nuova geografia
delle mie vene
al centro di un cratere
dure canne - antiche lance
la tempesta è sempre fame
- un giorno saprai - un giorno
lo squarcio
il tuono - il lampo
la parete di roccia che crolla
poi il buio senza ritorno
potrei lasciarlo scritto qui
ora - accostata a un'altra sera
le braccia a croce
nella resa di una solitudine fatta terra
smossa aperta
nera - e se mi levo il sale dagli occhi
sembra una tomba
lasciata qui
da un errore del vento.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
mentre immaginavo la risacca
disegnare la nuova geografia
delle mie vene
al centro di un cratere
dure canne - antiche lance
la tempesta è sempre fame
- un giorno saprai - un giorno
lo squarcio
il tuono - il lampo
la parete di roccia che crolla
poi il buio senza ritorno
potrei lasciarlo scritto qui
ora - accostata a un'altra sera
le braccia a croce
nella resa di una solitudine fatta terra
smossa aperta
nera - e se mi levo il sale dagli occhi
sembra una tomba
lasciata qui
da un errore del vento.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Wednesday, August 12, 2015
Canzone per te
stasera che sei uscita
le labbra piene di rosso
bella e donna
stasera, che è sera di fuochi e canzoni
ti ho amata più di sempre
con dolore
perché più di sempre
stasera mi importa
che il mare per te non si ritiri
lasciando scheletri di coralli sulla duna
che la notte non si attacchi mai alle tue ossa
come una medusa bianca
stasera, che sei viso e voce d'amore
più di sempre
a me importa
che il cielo non ti cada mai addosso.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
le labbra piene di rosso
bella e donna
stasera, che è sera di fuochi e canzoni
ti ho amata più di sempre
con dolore
perché più di sempre
stasera mi importa
che il mare per te non si ritiri
lasciando scheletri di coralli sulla duna
che la notte non si attacchi mai alle tue ossa
come una medusa bianca
stasera, che sei viso e voce d'amore
più di sempre
a me importa
che il cielo non ti cada mai addosso.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Tuesday, August 11, 2015
Questa stagione di polvere secca
vorrei guardarla da fuori
questa stagione di polvere secca
di giardini deserti
di morte che si compie
inestinguibilmente
sempre uguale
di anelli falsi e false perle
di un vestito bianco sporco
che urla chiuso nell'armadio
vorrei sentirla lontana
come quelle cartoline vecchie
dimenticate in fondo a un cassetto
come quei viaggi cominciati male
e finiti peggio
vorrei tenerla tra le mani
mentre brucia e risana
e brucia e brucia
e risana
il rosso vivo che sgorga dai palmi
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
questa stagione di polvere secca
di giardini deserti
di morte che si compie
inestinguibilmente
sempre uguale
di anelli falsi e false perle
di un vestito bianco sporco
che urla chiuso nell'armadio
vorrei sentirla lontana
come quelle cartoline vecchie
dimenticate in fondo a un cassetto
come quei viaggi cominciati male
e finiti peggio
vorrei tenerla tra le mani
mentre brucia e risana
e brucia e brucia
e risana
il rosso vivo che sgorga dai palmi
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Saturday, March 14, 2015
L'idioma del deserto
Immense latitudini le mani
spostano schiuma d'onda
da un altro naufragio
(che si annunciò) nella fuga dei gabbiani
è ombra che sconfina la nube
un giro lento i passi lasciati alla sorte
poi un tumulto improvviso
il plenilunio addosso
di natura salmastra
lo lascerò morire senza cercare ancora di dargli un nome
da notte a notte è insostenibile la sua carne
che rivolta le zolle di sabbia nei fondali
e distorce la luminanza del faro
urla a sorpresa
l'idioma del deserto
tra l'inizio del fuoco e la voce dell'acqua
nella geografia di notti
colme di volti senza più memoria
così ci sorprendono gli dèi all'alba:
immemori
erranti tra gli scogli
sostenuti dall'azzurro di giugno
e si fugge
imperfetti
il ricco bagliore
in bocca la dura sostanza di una salina
qualunque cosa accada
perché non sia rimpianto
volgersi ad un mare che tace ogni sua onda
la sua eco si sparge
dalle ferite di martirii remoti
le sconfitte dissepolte dai venti
(che giacciono)
nelle buche dove si svuota ogni marea
dai silenzi delle donne
alte sugli scogli
che si immolano alle attese delle tempeste
una penombra negli occhi
attraversata dall'aspro di onde
che ci tenesse la schiena salda alla scogliera
senza temere
il richiamo dell'abisso
potremmo respingere a mani nude
il fuoco divino
bendarci l'aspro del dolore solo con le strida dei cormorani
in grembo a quale remota notte
già inabissata
a distanza irraggiungibile
il luogo delle labbra
colme di baci
germina il morbo nel sangue
e dilaga oscura
la marea
che si ravvolge ai passaggi del respiro
intanto sorgono dure radici al suo fondo
e non sapremo dove si annoderanno
se negli attimi sfuggenti d'acquamarina
o nelle rese sconfinate dell'oscurità.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Friday, March 13, 2015
Creatura
è tuttocielo
questa notte tra noi
caduta tra le braccia come un brillamento di ossidiana
in un altrove che ci alberga
arrampicati nudi sulle falesie vive battute dal mare
oh creatura
che sai tutte le ampiezze di azzurri
e il coraggio che ci vuole a distendere le ali
per tentare il volo
dire poi
che davvero hai sentito l'infinito entrarti sottopelle
creatura
che conosci le segrete nelle torri di fuoco, guardami
io cerco il rosa superbo che tinge l'est
cerco i rami di stelle scomparse
nel mistero di mille e mille ellissi
o chissà, nel silenzio sacro dei deserti
guardami, ho lasciato troppo sangue nella neve delle vette
mi dissero che lì poi si aprirono crochi a primavera
e furono ghirlande per le trecce di una sposa
io fui solo acqua sottile, vetro nella frana
che dilagò giù a valle
e mi aspettò l'ultima luna dell'inverno
per risalire le ferite
dai piedi di un ulivo crocifisso sul pendio
oh creatura
che sai tutte le lunghezze degli oceani
da costa a costa
e come scompone le armonie dei gigli sulle dune
il fiato del mistral
hai sentito gli argenti delle mie cavigliere
smuovere i rovi di more, i nidi di serpi
le collane di pioggia sulla via
tienimi nel vapore di orizzonti
a farmi ombra in controluce nei tuoi occhi
che ancora bruceranno stagioni e infiorescenze, resti di farfalle
nella ruggine dei vascelli alla fonda
passeranno in processione madonne incenerite sui roghi
torneranno da lontano
uccelli ammalati di tenebra
a deporre malefici sulle guglie delle cattedrali
tu tienimi
tienimi stretta ai fianchi
con lacci di foglie e sassi di fiume, odore di conchiglie
che non mi uccida un'altra volta
il canto di un cigno nero
quando chiuderò ancora le pietre sulle tombe
ho il suo taglio che mi ingioiella il petto
dove lo ha aperto in due
e se lo sfiora una vaghezza d'alba
o lo sguardo triste di un gabbiano
nel cavo delle ossa scorrono ancora
i semi duri di un rosario
i semi duri di un rosario
le antiche lontananze del dolore.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Thursday, March 12, 2015
Tra le foglie e l'acqua
il gesto
negli occhi già oltre
è un balzo repentino tra le le foglie e l'acqua
la voce un luogo deserto attraversa il petto
là fuori il cielo
e cade senza grazia
sulle verità moleste
- un cupo giudizio -
sui corpi scomposti nei tradimenti
non hai vinto non ho perso
questa guerra di lunghi coltelli macchiati di sabbia
strade e semi
i giuramenti delle mani
- guardiamo l'alba - dicevo - dicevi
e non credevo ai fantasmi di vecchie rose
come potrei chiamarla ora
questa docile solitudine
che si è agghindata per anni
con gli inganni di cento specchi?
e questa piccola storia di falena notturna
che non ho mai scritto?
non tornare in mio nome
mentendo
sui resti di marzo
io salto in avanti senza addii
nascosta e chiusa
nella forma concava di una ferita.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
negli occhi già oltre
è un balzo repentino tra le le foglie e l'acqua
la voce un luogo deserto attraversa il petto
là fuori il cielo
e cade senza grazia
sulle verità moleste
- un cupo giudizio -
sui corpi scomposti nei tradimenti
non hai vinto non ho perso
questa guerra di lunghi coltelli macchiati di sabbia
strade e semi
i giuramenti delle mani
- guardiamo l'alba - dicevo - dicevi
e non credevo ai fantasmi di vecchie rose
come potrei chiamarla ora
questa docile solitudine
che si è agghindata per anni
con gli inganni di cento specchi?
e questa piccola storia di falena notturna
che non ho mai scritto?
non tornare in mio nome
mentendo
sui resti di marzo
io salto in avanti senza addii
nascosta e chiusa
nella forma concava di una ferita.
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