Thursday, December 10, 2015

Dieci dicembre

Li ho compiuti oggi.
Sì. I miei cinquantasei.
Quelli che a volte porto in giro come una colpa da espiare.
Quelli che a volte porto in giro come un prezzo da pagare.
Quelli che pochi conoscono davvero.
Quelli che hanno lasciato tracce e solchi.
Scavato abissi. Scalato vette.
Quelli che hanno tenuto in bocca storie così a lungo, da restare senza fiato.

Quelli nei quali tre mesi fa, ci si è nascosta in mezzo una creatura strana.
A forma di fiore. Con mille piccoli petali assetati di sangue.
Ho scommesso, un giorno di settembre.
Ho scommesso a testa o croce.
O me o il fiore.
E sono andata. Sola.
Racchiusa nella ferita di un oblio.
E da lontano, a tenermi salde le vene, mani e pensieri di chi sa com'è il cielo quando si spezza dopo un tuono e ti crolla addosso.

E stasera, di lato al buio di quest'altro inverno, mi sposto.
Brilla l'albero, adesso.
Perché sono madre di un ramo di luce.
Tutto è silenzio.
Forse è questa la quiete.

Ancora una volta, mi sposto.
E passa. Tutto passa, accanto.



Tutto passa, resta e resiste solo la dura memoria di questo mio cuore.



Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

Thursday, November 26, 2015

Ho fatto

ho fatto traslochi e figli
strade
valigie

ho fatto i conti
con attese 
arrivi
partenze
addii

con le mie ossa spezzate
la pelle ricucita
con le vene attorcigliate
ai giri di mille e mille lune

ho fatto falò
e fiori dipinti sui muri

ho fatto l'amore
gli errori
i guai

ho fatto tutto
a occhi aperti
spesso in silenzio
nell'ombra

e ho pagato ogni passo
con il sangue della lotta a mani nude

ho detto grazie
anche al dolore
quando c'è stato

ai piccoli uomini che ho amato
accolto e accudito

grazie a loro
ho la vita sottopelle
e un cuore vecchio e intatto.


Stefania Stravato  ©  Tutti i diritti riservati


Tuesday, November 3, 2015

In un attimo


in un attimo

hai fatto il salto

e la notte si è schiantata sul petto


è notte per te
adesso
e per noi
d'autunno il vermiglio
sangue

di fiori che subito appassiranno.


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati






Tuesday, October 27, 2015

A occhi chiusi

non era abbastanza tardi
nemmeno stavolta

per due punti al rosso testardo
bastardo

torno adesso
troppo tardi
per farla a fari spenti
a occhi chiusi
questa strada
questa notte che comincia
a ripiegarsi su se stessa

contro ogni legge di natura

inconsapevole 
di quanto male farà ancora
l'aria nuova
su un'altra sutura


Incurabile e storto è il cuore dell'uomo
- chi lo può conoscere - (17, 9 Geremia)

Stefania Stravato  ©  Tutti i diritti riservati

Sunday, October 25, 2015

Un'ora



d'un colpo mi accade
quest'aria di attesa
                          a precipizio dall'alba sulle tombe 
                          del petto
piena del mio corpo sopravvissuto all'esplosione di un'altra luna 
                          l'accolgo
e ha voce d'antico sigillo
l'acqua gravida di migrazioni
                          e pesci nutriti nel diluvio
fosse qui un'ora caduta a caso presso gli occhi
mi infilzerei al fianco questa sostanza d'aria
                         genuflessa nella tenebra che mi ammala il sangue 
che mi salvi il violascuro della nostalgia
(con un taglio obliquo alla sera).


Stefania Stravato  ©  Tutti i diritti riservati

Wednesday, October 21, 2015

Figlio, se

Se io avessi bruciato le parole
Se non le avessi lasciate sparse in giro
Se tu ti fossi inginocchiato accanto a me mentre morivo
saresti ancora vivo - io ancora sarei viva

Se io avessi capito
Se tu avessi capito
che di vita e d'amore ci si ammala
e l'unica cura è la vita e l'amore
saresti ancora vivo - io ancora sarei viva

Se ci fosse sempre un senso alle ferite
alle ginestre sfiorite
alle strade ai ponti ai muri crollati
alla neve che cade e si fa sangue

Se. 

Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati


Tuesday, October 6, 2015

Nessuno vede

I

ibrida la consistenza
sfuggente
della parola

sarebbe inclusa
nel fuoco
o nella sabbia

II

potessi toccarla

farla fiato
e racconto

III

sono cresciuti
storti
trent'anni
tre anni
tre mesi

di creta

un giro cieco
a passi rotti

IV

ci sono cose che ancora non capisco
quando
scrosto i muri cercando cielo

un abbozzo di farfalla

l'effimero e lo spasmo

V

nessuno vede
il rosso corrotto del sangue

nessuno sa
dell'aria rimasta sotto il fango.



Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

Sunday, October 4, 2015

La foglia

 I

sempre uguale
il rumore che lasci

sparso a misura
del mio petto

batte nel vuoto
e rimbalza
seguendo la forma delle ossa 


II

il filo
il nodo
il cerchio

la radice
e tu la foglia

figlia
sei luce del mio autunno. 


Stefania Stravato  © Tutti i diritti riservati

Tuesday, September 29, 2015

Lei

lei vomita i colpi che battono alle tempie
i mesi della fame della sete
i muri roventi

l'assedio la lotta la porta divelta
gli stracci i piedi nudi
l'inganno gli abissi i treni le parole
il cielo dietro ai vetri

lei vomita le mie scelte i miei errori le mie poesie
il domani in ostaggio di una notte fonda che non ha scelto

lei vomita la ferocia lo sprezzo l'ingiuria
io sanguino da ogni vena

eppure dentro scorre solo neve.


Stefania Stravato  © Tutti i diritti riservati

Sunday, September 20, 2015

A metà

a metà di niente
mettiamoci passi in cerchio
a rovescio
e sassi

lividi negli occhi e cenere di ortensie
in questa fossa scavata a un passo dal mare

mettiamoci punti di sutura
sul sangue rappreso

la nausea in gola
e stracci
vecchi lacci

[quanto tempo mi trema nelle mani a grattare il cielo nero dai muri]

eppure questa è solo un'ora in più crocifissa alle tempie
nella distanza minima
tra il silenzio e la grazia dell'azzurro pallido nel bicchiere. 


Stefania Stravato  © Tutti i diritti riservati

Poi la notte

certe volte [più di sempre]
ti penso

le spalle nobili
e gli archi nella pioggia

ti tengo [ti stringo]
dove io non sono altro
che un nome stracciato

e la rabbia
scorrendo
fa un vuoto bianco di sangue
[per te sola]

certe volte
ti sento
[più di sempre]

ritorno di neve antica e pianto

e ti chiamo
testimone di grida in punta di coltello

[finirà l'inchiostro e anch'io]
poi la notte.



Stefania Stravato  © Tutti i diritti riservati


Monday, September 7, 2015

Prima di tutto questo

ho trovato ancora sangue
stamattina
sangue e sangue
più di sempre

perché certi luoghi
li annuncia la notte

quella fossa nel ventre
aperta con la ferocia incolpevole
di un presagio


che posso dirti ancora
figlio
e che ti lascio tra queste mura

altro non ho
se non il tuo nome in bocca 

quanta sete
figlio
è stato il dolore

e prima di tutto questo
era soltanto amore.


Stefania Stravato  © Tutti i diritti riservati





Sunday, September 6, 2015

La campana

I

cambia pelle il dolore
dopo la stagione
delle lune rovesciate
sulla nuca

II

il petto è un luogo nuovo
in sospensione
tra il nulla che eravamo
e il nulla che saremo
 
III

dei racconti taciuti
restano
i sepolcri abbandonati
su una lingua di sabbia

IV

la notte
ha mani sporche di rose blu
nelle mie vene
 
V

si infilano l'un l'altro
i giorni
mordendo
il rosso dalle labbra

VI

quanto ci mette
a squarciare la gola
la paura

VII

proprio ora
sta suonando aspra
una campana.


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati


Thursday, September 3, 2015

Il figlio dei miei figli

I

adesso mi allontano
ho masticato amaro il tuo nome
passato di bocca in bocca

II

cade a terra
nell'ombra
accanto a te
e ti cancella
la falsa coscienza
illuminata dalla coda sfatta dell'estate

III

sei mio figlio
mio fratello
sei il figlio dei miei figli
allattato a un seno gonfio di morte

IV

addormentato nell'acqua
tinta di sangue e pianto
chi ti culla
figlio

chi ti culla
se non il perdono della dimenticanza.


Stravato Stefania  ©  Tutti i diritti riservati

Wednesday, September 2, 2015

Le ore

I

i sassi sparsi nel letto [le ore]

sotto la schiena

il viaggio

senza vele
nel vortice del sangue

II


è un naufragio annunciato

dallo schianto della luna

cadere e risalire

lungo spigoli di fuoco

III


al fondo di questa notte

ci si arrende 
grati
tenendo in pugno
fragili ossa di farfalle

IV


l'alba è una femmina

e vaga 
il cuore discinto

[ruggine di giglio]



Stefania Stravato ©  Tutti i diritti riservati


Sunday, August 23, 2015

Le lucerne

in equilibrio
tra muri e silenzi
questa sostanza di ossa e pelle

tra le costole di argilla
[la rotta a rovescio]

l'ultimo viaggio si fa 
con la notte in bocca
mio vecchio cuore

un racconto di fiato e salsedine

ostinato
[a risalire la gola]



ora somigli
al profilo dell'orizzonte 
[viola e disteso]
di fianco alle tombe delle ginestre

più vasta di un'attesa
c'è solo la narrazione delle onde

tu lo sai

mio vecchio liquido cuore
stanco
[di sanguinarmi in gola]
 
stiamo spegnendo
una ad una
le lucerne


i palmi scuriti dalle radici del fuoco.


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

Mi querida

stai qui, così
mi querida
come puoi
senza distanze
la pelle delle mani, la sappiamo
si è sciupata di carezze sbagliate

e di più, quella antica
dell'anima
sottile adesso
che si sgrana
solo a guardarla

stai così, ti parlo
ti ascolto
prendo il tuo, tu prendi il mio

[tempo andato] di traverso
a picco
in alto e in basso
nelle vene e sperso

stai qui, così
come sappiamo
finché possiamo trattenere
stretta in petto
questa guerra di parole e coltelli
senza morirne
e l'attesa di pioggia
a fasciarci i fianchi di giorni
aperti a sangue.


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati



Saturday, August 22, 2015

Oggi non c'è posto

cose sparse, sperse
ombre basse e io
con vecchi fiori addosso
ci appoggiamo
sporche di sabbia
ai muri

le mani, le parole
il letto sfatto
aspettiamo
di cadere dentro un'altra notte

oggi non c'è posto
mi hanno detto stamattina

non c'è posto
se vai in giro con vecchi fiori addosso.



Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

Friday, August 21, 2015

Incomprensibile

così breve
ora ci penso
il mio giro d'occhi - ha vagato
dentro decenni di rose gialle

e così oscuramente segreto
ora lo so per certo

incomprensibile

il mio giro d'occhi 
è stato lamento di neve
per un giglio nato sulla duna.


Stravato Stefania  © Tutti i diritti riservati

Thursday, August 20, 2015

Le ore nelle ombre


prima che tutto si confonda
- un volo - di notte
la luna sulla schiena
e i rami - a tenermi nel nulla - resto -
prima che tutto sbiadisca

- un salto - di notte
la cenere negli occhi
e le foglie - a trascinarmi nel nulla - resto



e già oscilla un bagliore
di bianco - nel sangue - così
di silenzio in silenzio - resto
le ore nelle ombre - strette ai polsi.


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

Thursday, August 13, 2015

Un giorno saprai

é cambiata la luce poco fa
mentre immaginavo la risacca
disegnare la nuova geografia
delle mie vene

al centro di un cratere
dure canne - antiche lance
la tempesta è sempre fame

- un giorno saprai - un giorno
lo squarcio
il tuono - il lampo
la parete di roccia che crolla
poi il buio senza ritorno

potrei lasciarlo scritto qui
ora - accostata a un'altra sera
le braccia a croce
nella resa di una solitudine fatta terra
smossa aperta
nera - e se mi levo il sale dagli occhi
sembra una tomba
lasciata qui
da un errore del vento.

Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

Wednesday, August 12, 2015

Canzone per te

stasera che sei uscita
le labbra piene di rosso
bella e donna
stasera, che è sera di fuochi e canzoni
ti ho amata più di sempre
con dolore
perché più di sempre
stasera mi importa
che il mare per te non si ritiri
lasciando scheletri di coralli sulla duna
che la notte non si attacchi mai alle tue ossa
come una medusa bianca
stasera, che sei viso e voce d'amore
più di sempre
a me importa
che il cielo non ti cada mai addosso.

Stefania Stravato  © Tutti i diritti riservati





Tuesday, August 11, 2015

Questa stagione di polvere secca

vorrei guardarla da fuori
questa stagione di polvere secca
di giardini deserti
di morte che si compie
inestinguibilmente
sempre uguale
di anelli falsi e false perle
di un vestito bianco sporco
che urla chiuso nell'armadio

vorrei sentirla lontana
come quelle cartoline vecchie
dimenticate in fondo a un cassetto
come quei viaggi cominciati male
e finiti peggio

vorrei tenerla tra le mani
mentre brucia e risana
e brucia e brucia
e risana
il rosso vivo che sgorga dai palmi


Stefania Stravato ©  Tutti i diritti riservati

Saturday, March 14, 2015

L'idioma del deserto


Immense latitudini le mani
spostano schiuma d'onda
da un altro naufragio
(che si annunciò) nella fuga dei gabbiani

è ombra che sconfina la nube
un giro lento i passi lasciati alla sorte

poi un tumulto improvviso
il plenilunio addosso
di natura salmastra 

lo lascerò morire senza cercare ancora di dargli un nome

da notte a notte è insostenibile la sua carne
che rivolta le zolle di sabbia nei fondali
e distorce la luminanza del faro

urla a sorpresa
l'idioma del deserto
tra l'inizio del fuoco e la voce dell'acqua

nella geografia di notti
colme di volti senza più memoria

così ci sorprendono gli dèi all'alba:
immemori
erranti tra gli scogli

sostenuti dall'azzurro di giugno
e si fugge
imperfetti
il ricco bagliore

in bocca la dura sostanza di una salina

qualunque cosa accada
perché non sia rimpianto
volgersi ad un mare che tace ogni sua onda

la sua eco si sparge
dalle ferite di martirii remoti

le sconfitte dissepolte dai venti
(che giacciono) 
nelle buche dove si svuota ogni marea

dai silenzi delle donne
alte sugli scogli
che si immolano alle attese delle tempeste

una penombra negli occhi
attraversata dall'aspro di onde

che ci tenesse la schiena salda alla scogliera
senza temere
il richiamo dell'abisso

potremmo respingere a mani nude
il fuoco divino

bendarci l'aspro del dolore solo con le strida dei cormorani
in grembo a quale remota notte 
già inabissata

a distanza irraggiungibile 
il luogo delle labbra
colme di baci

germina il morbo nel sangue

e dilaga oscura
la marea

che si ravvolge ai passaggi del respiro

intanto sorgono dure radici al suo fondo
e non sapremo dove si annoderanno

se negli attimi sfuggenti d'acquamarina
o nelle rese sconfinate dell'oscurità.



Stefania Stravato ©  Tutti i diritti riservati

Friday, March 13, 2015

Creatura



è tuttocielo
questa notte tra noi
caduta tra le braccia come un brillamento di ossidiana
in un altrove che ci alberga
arrampicati nudi sulle falesie vive battute dal mare

oh creatura
che sai tutte le ampiezze di azzurri
e il coraggio che ci vuole a distendere le ali
per tentare il volo
dire poi 
che davvero hai sentito l'infinito entrarti sottopelle

creatura
che conosci le segrete nelle torri di fuoco, guardami
io cerco il rosa superbo che tinge l'est
cerco i rami di stelle scomparse
nel mistero di mille e mille ellissi
o chissà, nel silenzio sacro dei deserti

guardami, ho lasciato troppo sangue nella neve delle vette
mi dissero che lì poi si aprirono crochi a primavera
e furono ghirlande per le trecce di una sposa
io fui solo acqua sottile, vetro nella frana 
che dilagò giù a valle
e mi aspettò l'ultima luna dell'inverno
per risalire le ferite
dai piedi di un ulivo crocifisso sul pendio

oh creatura
che sai tutte le lunghezze degli oceani
da costa a costa 
e come scompone le armonie dei gigli sulle dune
il fiato del mistral 
hai sentito gli argenti delle mie cavigliere
smuovere i rovi di more, i nidi di serpi
le collane di pioggia sulla via

tienimi nel vapore di orizzonti
a farmi ombra in controluce nei tuoi occhi
che ancora bruceranno stagioni e infiorescenze, resti di farfalle 
nella ruggine dei vascelli alla fonda

passeranno in processione madonne incenerite sui roghi
torneranno da lontano
uccelli ammalati di tenebra
a deporre malefici sulle guglie delle cattedrali

tu tienimi
tienimi stretta ai fianchi
con lacci di foglie e sassi di fiume, odore di conchiglie
che non mi uccida un'altra volta
il canto di un cigno nero 
quando chiuderò ancora le pietre sulle tombe

ho il suo taglio che mi ingioiella il petto
dove lo ha aperto in due
e se lo sfiora  una vaghezza d'alba
o lo sguardo triste di un gabbiano

nel cavo delle ossa scorrono ancora 
i semi duri di un rosario
le antiche lontananze del dolore.


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

Thursday, March 12, 2015

Tra le foglie e l'acqua

il gesto
negli occhi già oltre
è un balzo repentino tra le le foglie e l'acqua

la voce un luogo deserto attraversa il petto

là fuori il cielo
e cade senza grazia
sulle verità moleste

- un cupo giudizio -
sui corpi scomposti nei tradimenti

non hai vinto non ho perso
questa guerra di lunghi coltelli macchiati di sabbia

strade e semi
i giuramenti delle mani

- guardiamo l'alba - dicevo - dicevi
e non credevo ai fantasmi di vecchie rose

come potrei chiamarla ora
questa docile solitudine
che si è agghindata per anni
con gli inganni di cento specchi?

e questa piccola storia di falena notturna
che non ho mai scritto?

non tornare in mio nome
mentendo
sui resti di marzo

io salto in avanti senza addii
nascosta e chiusa
nella forma concava di una ferita.


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati