Friday, April 12, 2013

Da qui all'alba



viaggiando acqua di falda
       una rotta controvento

incautamente umida d'argenti
          ho vegliato la nuca di creature dissanguate
          dal deserto

dove iniziò il nervo a svelarsi radice?

         in quell'accadimento di presagio
sono caduta
         di primo mattino
         uccisa appena nata

         calando aquile di neve nei luoghi del petto

        eppure
        a distanza irrimediabile da ogni luce
resto viva
colma della conoscenza delle fioriture
        fuori stagione

        che a voce breve
per inganno ho bocca di salmastro
sommersa nel rossocorallo a memoria
di una cavità assolata

ma addosso
mi torna il profilo di palma
       quando solo ieri ero vertigine nel vento

se rilasci sottopelle
un mormorio
       e si insemina la vena 
       dell'accordo lungo d'onda
che la notte - è madre - non s'allontana

da qui all'alba
mi sorregge alle tempie.

Stefania Stravato ©  Tutti i dirittti riservati

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