Thursday, June 2, 2016

I giardini ribelli

come la luce di certe sere
quando
si ricorda che l'inverno è finito
e tornerà

né ruga
né vera ferita

vicino alla bocca, la piega

quasi un morso
un vago accenno
di bacio

e l'ardire di questo tempo mio
è un tuono perfetto che nasce lontano

cadendo nel punto esatto
dove smetto
di forzare

inaccessibili oscurità

e gira a testa in giù
lune invincibili
nel cavo violaceo di uno sterno

risuonando a vuoto
la somma di ossa
che furono giardini ribelli 

(si vive solo di sangue e si muore nel bianco di neve)


Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016