non dirò nulla
dell'innocenza e della colpa
(nascosti nello sterno, sono semi di vecchie rose)
non dirò nulla
dei passi - dei sassi -
d'inchiostro - il biancore di un'eco
intorno alla mia voce
di quando dormivo minuti e sembravano anni
dentro specchi d'argento
(risalivo le notti - in gola fiori di sale)
dell'infamia lucente che aveva la pioggia sulla nuca
quell'aspra sostanza
(era grecale o libeccio?)
non dirò nulla del cancro di un cuore cavo
il nero calcareo delle sue vene
né di tutte le cose senza nome
senza radici
né di me che cercavo un nome
per tutte le cose
per tutte le rose
le vecchie rose
le cose
remote - mai ebbero un nome
(ridevano gli dei
di quelle cose - di quelle rose).
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
Tuesday, March 29, 2016
Sunday, March 27, 2016
La mezzaluna
senti - come incide
la carne
in quest'ora di mezz'ombre
livida
la mezzaluna
si è fermata ai margini del palmo
come la pietra
racccoglie l'acqua
il tempo avanzato di ogni viaggio
senti - come vado lontano
più di sempre
senza sangue né futuro
dove non mi raggiunge
null'altro che un'obliqua memoria
di rose impetuose - a ferire le braccia.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
la carne
in quest'ora di mezz'ombre
livida
la mezzaluna
si è fermata ai margini del palmo
come la pietra
racccoglie l'acqua
il tempo avanzato di ogni viaggio
senti - come vado lontano
più di sempre
senza sangue né futuro
dove non mi raggiunge
null'altro che un'obliqua memoria
di rose impetuose - a ferire le braccia.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
Sunday, March 13, 2016
(e contronatura è alta la luna, a mezzogiorno, sul mio palmo
irrompe come una fantasia disperata
il coltello nella vena
l'oblio - in un miraggio di neve
l'attimo lungo
tra il passato prossimo e chi sarò
dove la voce torna dal buio
come un sole impazzito
niente più combacia
l'ombra e le tracce di memoria
lo strappo del filo
i lembi di pelle
la forma degli addii
nelle ore sotterranee
ricorderò i contorni delle stelle
perdute
in un gorgo di parole
(e contronatura è alta la luna, a mezzogiorno, sul mio palmo)
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
il coltello nella vena
l'oblio - in un miraggio di neve
l'attimo lungo
tra il passato prossimo e chi sarò
dove la voce torna dal buio
come un sole impazzito
niente più combacia
l'ombra e le tracce di memoria
lo strappo del filo
i lembi di pelle
la forma degli addii
nelle ore sotterranee
ricorderò i contorni delle stelle
perdute
in un gorgo di parole
(e contronatura è alta la luna, a mezzogiorno, sul mio palmo)
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
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