Saturday, November 26, 2016

Fuori luogo

contorto e cavo
l'innesto della vena più dura

nell'unico spasimo superstite della carne

l'istante che divento altro 
dalla vaga memoria di me
e più reale 
della scarna sostanza delle parole

[fuori luogo 
la voce 
è una sequenza di rondini accaldate]

piuttosto che dire ancora
come vagano impassibili le lune
tra le mappe degli addii

mi allungo e chiudo gli occhi
in una vigilia di notte e neve.













Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016