tende a sfuggirmi
l'anatomia della luce
nell'insistenza del respiro
la successione scomposta di fratture
esposte all'acqua
dunque la scrivo
e il palmo più affonda più smuove sale
(tra vuoto e rivelazione)
appare ardita
la ruggine rosa
di una sepoltura
che ha lasciato a cielo aperto
lo scheletro di un'onda
poi si tenta sempre la salvezza
nottetempo
contratti all'inverso dell'inevitabile assoluto
brevi consonanze
l'alba
la fine.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
Wednesday, October 5, 2016
Monday, October 3, 2016
Le parole che saranno
prima di sempre
prima di ogni cosa accaduta e perduta
nel presagio d'autunno
le parole che saranno
già tornano
incatenate alla certezza di altre notti
(troppo vive)
la gola brucia di neve
due fuochi allo specchio
(li sento nel petto mentre corro)
risalgono arresi
l'intimità del sangue
(ma a chi dirlo quanto respiro mi manca
e quanto sale sul giallo acceso di queste foglie)
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
prima di ogni cosa accaduta e perduta
nel presagio d'autunno
le parole che saranno
già tornano
incatenate alla certezza di altre notti
(troppo vive)
la gola brucia di neve
due fuochi allo specchio
(li sento nel petto mentre corro)
risalgono arresi
l'intimità del sangue
(ma a chi dirlo quanto respiro mi manca
e quanto sale sul giallo acceso di queste foglie)
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
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