Friday, March 29, 2013

Tu nelle ossa passi, taci






Non ti porterò nella notte
non ti porterò nella morte
né presso muri vestiti di edere nere

ti bacerò nella fragile ombra di un tiglio

senza rimpianti, né rimorsi

e ti fuggirò

sollevando solitudini di giardini straziati
fino al silenzio di un'ellisse innocente


accecata di fiori e faville
in un chiaroscuro malato di vecchie campane

il mio esilio
un nido di folgori
una falce di vento tra le mani

e tu nelle ossa
passi, taci

spezzandomi le dita


livide, naufraghe


scavano
tra le ceneri dei gigli

eppure fummo canto

e spighe.
Innocenti, sfidammo il vento.


E allora
attraversami
come una fede
come un rimpianto
come la notte

poi uccidimi mentre sanguino odore di ginestra
negli occhi di una colomba

in silenzio

annego in un addio
al largo del petto.

Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati

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