- Un'attesa malamente sgualcita
- nella mezz'ombra di marzo
- è quasi vento
- forse di pioggia
- e l'irridemibile tremito
- dei mandorli
- alla nuca
- non dirò nulla dei giorni
- delle ore
- di quante volte ho misurato
- a grani il sale
- del mare steso in petto
- non dirò nulla
- nemmeno a dio
prima di sera
mi troveranno i corvi
o i cormorani
o un marinaio accecato da troppo azzurro
muta mi troveranno
nuda
tra rose pallide d'acqua
Non avremo timori.
Così si va
ad occhi aperti
e la pelle del petto
tesa e bianca come un'alba.
Così, io vado
troppo lontana da te
a morire.
Tutti i diritti riservati © Stefania Stravato
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