é cambiata la luce poco fa
mentre immaginavo la risacca
disegnare la nuova geografia
delle mie vene
al centro di un cratere
dure canne - antiche lance
la tempesta è sempre fame
- un giorno saprai - un giorno
lo squarcio
il tuono - il lampo
la parete di roccia che crolla
poi il buio senza ritorno
potrei lasciarlo scritto qui
ora - accostata a un'altra sera
le braccia a croce
nella resa di una solitudine fatta terra
smossa aperta
nera - e se mi levo il sale dagli occhi
sembra una tomba
lasciata qui
da un errore del vento.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati
Sei capace di disegnare geografie dell'anima, da restarne incantati anche se fa male.
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