tende a sfuggirmi
l'anatomia della luce
nell'insistenza del respiro
la successione scomposta di fratture
esposte all'acqua
dunque la scrivo
e il palmo più affonda più smuove sale
(tra vuoto e rivelazione)
appare ardita
la ruggine rosa
di una sepoltura
che ha lasciato a cielo aperto
lo scheletro di un'onda
poi si tenta sempre la salvezza
nottetempo
contratti all'inverso dell'inevitabile assoluto
brevi consonanze
l'alba
la fine.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
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