Wednesday, May 18, 2016

E adesso

senza capire davvero
perché

accade da sempre
la mia guerra

la pienezza scarlatta
del mio sangue
che sfida
l'immenso piano della luce
inclinato verso il mare

               *

una notte di respiro corto e di occhi rossi
da starci dentro
come un innesto di sale

               * 

tutte le vie là fuori
tornano indietro 
a serpentina
sulla schiena

eppure
addosso - pesano tre quarti di cielo -


(come sei piccola da qui. E invece no)

               *

è solo immaginato
il grido nella gola

(e quella smisurata luna d'oriente?)

               *

è solo immaginato
il nome di un luogo senza nome
una data mai esistita

la contiguità della vita
ai miei fianchi
da una barca all'altra

(mai una sera di lanterne a festa)

            *

e adesso
che vento - che vento -
tra questi gigli nuovi sulla duna

e i miei capelli.



Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016




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