addossata a una mezz'ora d'ombra
lo scambio d'aria nelle vene
è un'ipotesi remota
per un istante di redenzione
sempre uguale a me stessa
l'ellisse imperfetta dell'affanno
che so contare solo i grammi di luce della distanza
murate lungo i fianchi
a calce viva
le mani
trattengono a fatica
la sottigliezza estrema del graffio
e arida mi insegue
bruciante
la vaghezza di un paesaggio
mio inconoscibile istinto di solitudine
alle morsure antiche
del petto.
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2017
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