non dirò nulla
dell'innocenza e della colpa
(nascosti nello sterno, sono semi di vecchie rose)
non dirò nulla
dei passi - dei sassi -
d'inchiostro - il biancore di un'eco
intorno alla mia voce
di quando dormivo minuti e sembravano anni
dentro specchi d'argento
(risalivo le notti - in gola fiori di sale)
dell'infamia lucente che aveva la pioggia sulla nuca
quell'aspra sostanza
(era grecale o libeccio?)
non dirò nulla del cancro di un cuore cavo
il nero calcareo delle sue vene
né di tutte le cose senza nome
senza radici
né di me che cercavo un nome
per tutte le cose
per tutte le rose
le vecchie rose
le cose
remote - mai ebbero un nome
(ridevano gli dei
di quelle cose - di quelle rose).
Stefania Stravato © Tutti i diritti riservati 2016
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